Cosa c’entra il Web Content Marketing con il PMS? (Parte 1)

Questa volta parliamo di due argomenti interessanti ma, ad un occhio non pronto potrebbero sembrare essere lontani anni luce tra loro, in effetti sono considerati diversi e funzionalmente non paragonabili ma, se li mettiamo sotto un’altra ottica, troverai molto interessante come l’uno possa essere vitale per l’altro e viceversa.

Oggi attirare l’attenzione non è affare di facile realizzazione, la quantità di messaggi a cui siamo sottoposti tutti i giorni della nostra vita, attraverso una miriade di piattaforme tecnologiche e non, è aumentata a dismisura solo rispetto a 10 anni fa.

Come possiamo fare quindi per veicolare un messaggio, in maniera tale che possa risultare efficace e che ottenga il risultato voluto, cioè convertire?

Prima di tutto dobbiamo fare chiarezza su cosa intendiamo per “convertire”, infatti spesso questa parla viene abusata o peggio usata in maniera ambigua. Per un albergatore la parola “convertire” significa chiaramente realizzare prenotazioni che si trasformano in fatturato. Alcuni altri settori o in altre situazioni. il convertire potrebbe essere considerato invece come creare dei Lead, oppure soltanto click su di una campagna ADW, magari solamente le visualizzazioni in una campagna di Facebook, di fatto per l’albergatore medio, convertire è sinonimo di prenotare.

Parliamo adesso di contenuti, ovvero cosa andiamo a raccontare una volta che sappiamo bene chi è e cosa vuole chi deve ascoltarci. Solitamente il Web Content Marketing parte con lo spiegare le tecniche di veicolazione del messaggio, cosa decisamente interessante di cui parleremo più approfonditamente in un prossimo articolo.
Stavolta invece, partiremo da alcuni concetti che troppo spesso sono dimenticati ma, sono il cuore della comunicazione odierna.

Prima considerazione da fare è cambiare diametralmente il punto di vista della conversazione tra noi ed il nostro cliente o potenziale tale, quindi non più essere autocelebrativi ma iniziare decisamente ad essere empatici. Questo primo fondamentale passo è la chiave di volta di tutta la comunicazione.

Ma come facciamo ad essere empatici e precisi, ed essere ascoltati da tutti i nostri clienti?

Questa è una bella domanda davvero. Proviamo a darvi anche una bella risposta.

Tutti i clienti possono essere potenzialmente interessanti per in nostro Hotel.

Questa affermazione, porta l’Hotel a pensare e realizzare una strategia deleteria, per la giusta comunicazione, invece di realizzare una comunicazione generica rivolta a tutti, dovremmo creare una comunicazione ipertargettizzata.

Per farlo dividiamo subito i Clienti in due fasce distinte:

a) Clienti che già hanno soggiornato da noi
b) Clienti potenziali che non ci conoscono o non hanno mai soggiornato in Hotel

Qui per i già clienti (Punto A) arriva in aiuto il nostro caro e vecchio PMS. Si, il nostro gestionale potrebbe infatti essere la nostra miniera d’oro, basta spesso solo scavare un po’ per trovare il filone giusto.

Per catturare i Clienti potenziali (Punto B) dobbiamo innescare una serie di attività e di azioni che se calibrate in maniera corretta raggiungeranno il loro scopo.

Segue con il prossimo articolo, stay tuned!


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